LaRete Art Projects

Icaro Zorbar

Icaro Zorbar
mostra e workshop al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
a cura di Claudia Löffelholz e Federica Patti
nell'ambito di roBOt Festival 2014
Opening e performance 30/09/2014, ore 19-21 
| mostra 01/10-05/10/2014
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna 
| Via Don Minzoni, 14, Bologna

roBOt Festival - manifestazione internazionale dedicata alla musica e alle arti digitali, ideata e promossa dall'associazione Shape di Bologna - e LaRete Art Projects sono lieti di annunciare la mostra e il workshop di Icaro Zorbar al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna. L'artista colombiano sarà protagonista della prima edizione di un nuovo progetto di residenza artistica dedicata alle arti digitali e alla musica elettronica - realizzato grazie al sostegno della Fondazione del Monte e del Comune di Bologna - inserito nella progettualità che il Comune di Bologna dispiega all'interno della rete delle Città della Musica UNESCO - per il 2014 in collaborazione con la città di Bogotà (Colombia).
Nell'ambito della VII edizione di roBOt, Zorbar è stato invitato a svolgere un periodo di residenza (19 settembre-7 ottobre) e un workshop (22 - 27 settembre) per entrare in contatto con la scena artistica felsinea. Partecipano al workshop la compositrice e artista audiovisiva Caterina Barbieri, le artiste visive Barbara Baroncini e Irene Fenara, e l'artista visuale e sonoro Pasquale Sorrentino. L'attività di scambio e confronto guidata di Icaro Zorbar porterà a produrre un'opera collettiva esposta accanto ad altre due installazioni dell'artista colombiano.
Il MAMbo collabora al progetto, a cura di Claudia Löffelholz e Federica Patti, ospitando Zorbar presso la Residenza per artisti Sandra Natali, il workshop negli spazi del Dipartimento educativo e l'esposizione finale che sarà inaugurata con una performance dell'artista il 30 settembre alle ore 19, nel Foyer del museo.
#lostmemories è il filo tematico di roBOt 2014, un invito alla riflessione sul concetto di memoria nell'epoca dei Big data. Questa indagine è uno dei temi centrali che Icaro Zorbar (Bogotà, 1977) mette a fuoco nelle sue "installazioni assistite", opere composte da meccanismi e assemblaggi apparentemente rotti e inutili, suoni e proiezioni per le quali utilizza musicassette, dispositivi tecnologici musicali vintage, spesso logorati dal disuso e dal tempo, che richiedono la presenza dell'artista per svelare il loro funzionamento e riprendere vita. In occasione dell'opening, Zorbar mostrerà il funzionamento nascosto delle sue "installazioni assistite" che si animano solo con l'intervento performativo dell'artista, e ne tramanderà l'attivazione, come un rito, ponendola nelle mani del pubblico bolognese per tutta la durata della mostra - fino al 5 ottobre.
Per Zorbar questi lavori sono collegati alla complessità delle emozioni e dei sentimenti nelle relazioni tra le persone: il romanticismo evocato da questi dispositivi tecnologici è per l'artista l'atto di scoperta di una nostalgia condivisa. Attraverso le sue installazioni, composte da elementi tecnologici remoti, crea nuove connessioni, formula conversazioni, facilita incontri e separazioni, agisce sulle tensioni per evidenziare la fragilità delle nostre relazioni, e ci invita reciprocamente a riflettere sul bisogno dell'altro. Questi apparecchi ibridi e sorprendenti sembrano residui suggestivi di un altro mondo, invece sono assemblaggi di componenti, memorie e emozioni celati nel nostro passato, che vengono evocati grazie all'universo poetico dell'artista.

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